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Lettera al CNR 28/1/2020 – Investimenti in infrastrutture: azzerare l’iter e riformularlo con la partecipazione di tutti i Ricercatori e Tecnologi

Roma, 28 gennaio 2020

Prot. 3/2020

Al prof. Massimo Inguscio 
Presidente del CNR
presidenza@cnr.it

Ai Direttori di Dipartimento

e p.c. al Direttore Generale
dott. Giambattista Brignone
direzione.generale@cnr.it

ai Ricercatori e Tecnologi del CNR

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Oggetto: Investimenti in infrastrutture: azzerare l’iter e riformularlo con la partecipazione di tutti i Ricercatori e Tecnologi

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Egr. Presidente, Egregi Direttori,

col DPCM del 28 novembre 2018, il Governo ha ripartito tra le amministrazioni centrali dello Stato, in attuazione della Legge di Bilancio 2018, il “Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese” per gli anni 2018-2033, di cui quasi 1.1 miliardi di euro sono stati assegnati al MIUR per le sole “Infrastrutture di ricerca” nell’arco temporale dei suddetti 15 anni.

Con criteri non noti, sembra che il MIUR abbia da tempo assegnato al CNR una prima quota di tale fondo, in particolare circa 30 milioni di euro relativi al biennio 2018-2019, da utilizzare per lo sviluppo infrastrutturale dell’Ente.

Eppure, benché la disponibilità di un siffatto fondo sembra fosse noto da tempo ai vertici  dell’Ente e nonostante il notevole importo della quota già assegnata, la scrivente O.S. deve con grande rammarico osservare che:

  1. Nessuna comunicazione ufficiale è stata inviata alla Comunità scientifica del CNR in merito al finanziamento (entità, peculiarità e tempistica) ricevuto dall’Ente,
  2. Solo in alcuni casi i Consigli di Istituto sono stati interpellati per formulare specifiche proposte, nonostante quanto previsto dallo Statuto e dal ROF dell’Ente in merito alle risorse, anche strumentali, da assegnare agli Istituti,
  3. In nessun modo la Comunità scientifica dell’Ente, direttamente o attraverso i suoi rappresentanti nei Consigli Scientifici di Dipartimento, è stata coinvolta per partecipare, attraverso propri pareri, alla scelta delle proposte da finanziare,
  4. Del tutto oscuri alla Comunità scientifica dell’Ente sono i criteri fissati dai singoli Dipartimenti in merito al numero e alla “consistenza” delle infrastrutture da finanziare (alcuni Dipartimenti avrebbero puntato su pochissime infrastrutture dal costo elevato, altri Dipartimenti su un maggior numero di infrastrutture dal costo più contenuto), criteri che invece la Comunità scientifica avrebbe dovuto contribuire a definire,
  5. La velocità con la quale l’iter di identificazione delle infrastrutture da finanziare appare essere del tutto immotivata e tale da non consentire, in ogni caso, una scelta oculata e ragionata delle infrastrutture su cui investire.

Quanto qui su sinteticamente esposto rappresenta una aperta violazione del ruolo e delle prerogative dei Ricercatori e Tecnologi dell’Ente, così come riconosciuti nella Carta Europea dei Ricercatori e nel D.Lgs. 218/2016, nonché una evidente disapplicazione di norme dello Statuto e del ROF dell’Ente.

Di conseguenza, la scrivente O.S. si vede costretta a chiedere l’immediato azzeramento dell’iter in corso e l’avvio di una nuova procedura che veda partecipi, direttamente e attraverso i propri rappresentanti nei Consigli Scientifici di Dipartimento, i Ricercatori e Tecnologi tutti del CNR non solo nell’elaborazione delle specifiche proposte ma anche in tutti i processi decisionali.

Ciò anche, e soprattutto, al fine di assicurare che investimenti così consistenti (i 30 milioni ogni in discussione rappresentano solo la prima tranche, di un finanziamento che potrebbe raggiungere nei 15 anni i 200 milioni di euro) portino benefici concreti all’intero Ente e non soddisfino interessi di pochi fortunati.  

Fiduciosi in un accoglimento delle nostre richieste, porgiamo distinti saluti.

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Gianpaolo Pulcini
Responsabile Nazionale FGU-Ricerca-ANPRI CNR

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